Fronteiras è un film prodotto da immigrati che parla di immigrazione. Attraverso il racconto della silenziosa diaspora brasiliana offriamo un un punto di vista dall’interno del melting pot degli Stati Uniti, in contrasto con chi vuole più muri, più frontiere.
Non basterà un mandato presidenziale per combattere gli attacchi anticostituzionali che le comunità di immigrati continuano a subire su tutto il territorio americano. Come filmmaker immigrati negli Usa siamo convinti che il mezzo cinematografico sia uno dei più efficaci per sensibilizzare verso una revisione delle politiche di immigrazione e per promuovere ovunque un’agenda più progressista e inclusiva.
Lo spirito che domina la società americana dopo l’11 settembre è in maggioranza ostile verso l’immigrazione. Come filmmaker ci siamo convinti che l’unico modo di iniziare il nostro documentario è quindi quello di partire dalla voce degli stessi soggetti più direttamente coinvolti: gli immigrati che vivono sul suolo americano.
Il primo capitolo del lungometraggio, “Os Angelinos”, è un’indagine cinematografica su una delle più grandi realtà di immigrazione degli Stati Uniti. Invece di interviste convenzionali, abbiamo pensato di chiedere testimonianze personali scritte che daranno vita a una lettera aperta, multilingue, rivolta alla Città di Los Angeles. Esploreremo i temi della distanza, identità e appartenenza in un tentativo di costruire un dialogo tra l’immagine opulenta della città e le sue realtà più crude.
In Fronteiras, navighiamo liberamente tra il 16mm e il digitale per raccontare la storia nel modo più idoneo senza comprometterne forma, estetica e contenuto.
Il primo capitolo di Fronteiras e’ girato con una vecchia telecamera Bolex su pellicola a colori di 16mm. Vogliamo usare l’analogico per registrare e ricordare le storie di questi immigrati usando un supporto/mezzo fisico il quale rispecchia la continuità di queste storie attraverso gli anni.
clip da “Os Angelinos”
Il secondo capitolo del nostro film e’ anch’esso girano su pellicola, ma lo sviluppo e conversione al digitale avverranno usando tecniche sperimentali. Il nostro obiettivo e’ costruire una narrativa disturbata di amore, resistenza e autodeterminazione.
clip da Escudo Meu (2018) di João Vieira
In fine, il terzo capitolo del film sarà’ girato in digitale in presa diretta. Il rapporto d’aspetto che il film ha avuto fin qui (4:3) si espande diventando widescreen (1:85:1), “rivelando” la realtà nascosta della comunità brazuca (brasiliani che vivono negli Stati Uniti) nel Massachusetts. La nostra decisione di usare il digitale in questo contesto ci consentirà di non interrompere mai la registrazione delle interviste del regista ai soggetti.
fotografie dalla serie “Duas Mães” di João Vieira
Fronteiras significa “confini” in portoghese. Ho scelto questo titolo per affermare la nostra opposizione a chi vuole più muri, cemento e divisioni.
FRONTEIRA #1
Los Angeles e’ divisa per etnie e, nonostante la sua reputazione di città progressista, le tante lingue diverse parlate dai suoi cittadini vengono completamente ignorate dallo show business.
FRONTEIRA #2
Sono nato la prima volta nella Baia di Guanabara e la seconda volta nella Baia di San Francisco, come immigrato. “Casa” per me non e’ un indirizzo postale ma l’Oceano immenso. La mia esperienza di immigrato negli Stati Uniti mi ha aperto gli occhi su quanta ansia e senso di colpa si può provare a causa di una cosa tanto banale come un semplice pezzo di carta.
FRONTEIRA #3
Lo stato del Massachusetts ospita la più grande popolazione brasiliana all’infuori del Brasile, eppure questa enorme realtà è sconosciuta alla maggior parte degli statunitensi e dei brasiliani. Per questo voglio raccontare le storie dei brazucas, dei brasiliani che vivono negli Stati Uniti, dalla prospettiva di un immigrato che ha provato il loro stesso senso di lontananza.
L'obiettivo di Fronteiras è rivelare e abbattere le barriere fisiche e simboliche che separano gli immigrati dalla società americana contemporanea, che siano esse linguistiche, culturali o geopolitiche, attraverso uno sguardo interno al melting pot statunitense.
In “Os Angelinos” collaboreremo con un gruppo variegato di artisti immigrati di diverse provenienze che vivono e lavorano a Los Angeles. Questi nostri collaboratori rifletteranno sull’idea di “casa” che avevano nella loro infanzia, paragonata ai luoghi che abitano oggi. Esploreranno temi legati alle differenze culturali all’interno di una città storicamente segnata dalla segregazione razziale ed etnica.
- Alejandro Armas, fotografo equadoregno
- Ilca Andrade, attrice e regista di Capo Verde
- Frida Cano, direttrice di museo e artista visiva messicana
- Yosuke Kitazawa, produttore giapponese
- Denise Kuhmalo, regista, scrittrice e modella dello Zimbabwe
- Brenda Nascimento, attrice angolana
- Toni Rodriguez, cantante filippino
- Elham Sagharchi, pittrice iraniana
Tra le nostre ispirazioni ci sono le sinfonie cittadine "Valpariso"di Joris Ivens e “Sunless" di Chris Marker. “Os Angelinos”, a differenza di questi esempi rappresenta una citta’ divisa in quartieri e tagliata da enormi autostrade.
Il secondo capitolo del film, “O Estrangeiro”, collega la storia/ le scene del matrimonio “green card” dei registi João and Sylvie con un’indagine storica sulle radici del movimento religioso e politico “Sanctuary” nella Baia di San Francisco. Il documentario autobiografico di Agnès Varda “Les plages d'Agnès” sarà per noi un riferimento stilistico della correlazione di una storia personale con il contesto storico.
L’ultimo capitolo di Fronteiras, “Memórias”, parla dell’immigrazione silenziosa dei brasiliani nello stato del Massachusetts, che ospita la più grande popolazione brasiliana fuori dalla madrepatria. Ispirato al film di Jean Rouch “Chronique d'un été”, questo capitolo sarà girato nello stile del cinéma vérité attraverso interviste a membri della comunità dei brazuca seguendoli nel loro ambiente di lavoro.
Nell’autunno del 2020 abbiamo completato la maggior parte delle riprese del Capitolo 1 e raccolto le prime testimonianze. In collaborazione con la compagnia di post produzione audio AudioBrew abbiamo lavorato al completamento di un cortometraggio che rende l’atmosfera del primo capitolo del film e mostra un’anteprima delle riprese e delle testimonianze raccolte. I fondi raccolti con questa campagna di finanziamento ci permetteranno di completare il Capitolo 1, che equivale a raggiungere un terzo del nostro film, differenziandoci così da altri progetti in cerca di fondi ma ancora solo sulla carta.
Terminate le riprese del Capitolo 1 comincerà la fase di post-produzione. Gireremo le testimonianze in uno studio di registrazione e passeremo alla composizione della colonna sonora e al color grading. A questo punto il progetto verrà presentato a diverse compagnie di produzione e faremo domanda a fondi di finanziamento per documentari. Siamo determinati ad arrivare a girare il terzo capitolo del film a Boston nel 2022, anno nel quale il presidente brasiliano Jair Bolsonaro si troverà impegnato nella campagna elettorale per la rielezione, così come l’attuale governatore del Massachusetts Charlie Baker.
L’era del COVID-19 pone moltissime sfide alle produzioni cinematografiche: rischi sanitari per i membri dell’equipe, minori opportunità di finanziamento, restrizioni nei trasferimenti. Per questa ragione abbiamo approntato un calendario di produzione flessibile. Viaggeremo in aereo solo nella primavera del 2022 (quando speriamo di aver ottenuto il vaccino) e al momento attuale tutte le nostre riunioni di produzione si tengono on line.
La parte di produzione ambientata in California sarà girata da una equipe ristretta: produttrice, regista e co-regista, direttrice della fotografia e un assistente alla macchina da presa. La nostra equipe si sottopone regolarmente a tamponi e mette in atto tutte le misure di prevenzione raccomandate, sia nei giorni precedenti che durante la produzione.
Fronteiras nasce dall’aver assistito alla crescita della retorica anti-immigrazione nei livelli più’ alti dell’amministrazione degli Stati Uniti e in altri paesi del mondo. L’elezione di Donald Trump ha rappresentato un momento di svolta di un pensiero oscurantista cresciuto sull’ondata ostile all’immigrazione seguita alla tragedia dell’11 settembre 2001 e che ha ridotto a slogan xenofobi una questione molto complessa.
In quanto stranieri immigrati negli Stati Uniti nel 2015, il “trumpismo” è sempre stato presente nei nostri lavori cinematografici. Abbiamo una grande fiducia nell’efficacia del cinema come mezzo per sensibilizzare le coscienze, promuovere una riforma delle politiche dell’immigrazione e favorire un cambiamento della società in termini di inclusione e di apertura.
E’ questa la motivazione che ci ha spinto a lavorare a questo importante documentario.
La città di Los Angeles è uno dei protagonisti del nostro film. E’ una delle contee con più immigrati di tutto il paese, e vogliamo documentarne la vera natura. Dalle strade più trasandate di Chinatown alle vie storiche di Boyle Heights, dai grattacieli di Downtown fino ai cancelli delle ville Brentwood. Vogliamo rendere giustizia alla città dove gli Angelenos vivono ogni giorno, non presentarne una versione idealizzata.
Los Angeles e’ una città profondamente divisa con una storia di segregazione e trasferimento forzato. Le sue imponenti autostrade e superstrade hanno diviso quartieri e obbligato intere comunità a spostarsi; vogliamo portare alla luce queste storie e raccontarle.
Ogni ripresa del film è frutto di una ricerca meticolosa, la nostra equipe ha passato molto tempo a esplorare Los Angeles per trovare angoli nascosti e siamo entusiasti di continuare a cercare nuove perle in giro per la città nel completamento del Capitolo 1.
I fondi che dobbiamo raccogliere serviranno a coprire diversi settori della produzione e post-produzione, come indicato qui sotto:
Fronteiras e’ anche un collettivo artistico! Se sei interessato a conoscerci meglio o seguire altri nostri progetti e rimanere aggiornato, ti incoraggiamo ad iscriverti alla nostra newsletter attraverso il nostro sito: fronteiras-collective.com
Seguici sui social media e aiutaci a diffondere il nostro progetto! fronteiras.collective
Aiutaci ad attraversare i confini!
Sostieni la campagna di crowdfunding Fronteiras: Os Angelinos